INTRODUZIONE ALL'ANTICO TESTAMENTO
L'Antico
Testamento è la prima raccolta di testimonianze scritte sulla Parola di
Dio. Comprende testi composti in un lunghissimo periodo di tempo, all'incirca in
tutto il primo millennio avanti Cristo. Nell'antico Israele furono scritti anche
libri che sono andati perduti e non fanno parte della Bibbia (vedi ad esempio
Numeri 21,14; Giosuè 10,13; 1 Cronache 29,29;
ecc.).
Questi testi che fanno parte della Bibbia
formano il CANONE, cioè l'insieme dei libri riconosciuti come normativi
per la fede e la vita pratica del popolo di Dio. Il Canone fu probabilmente
costituito ai tempi di Esdra, intorno all'anno 400 a.C. Comprendeva anzitutto i
primi cinque libri della Bibbia, chiamati la Legge (vedi Neemia 8); più
tardi furono aggiunti i Libri Profetici (Giosuè, Giudici,... Isaia,
Geremia,...). Di qui viene l'espressione «la Legge di Mosé e i
Profeti», usata ai tempi di Gesù per indicare l'insieme delle Sacre
Scritture di allora (vedi ad esempio Matteo 5,17; 7,12). Questa raccolta fu poi
arricchita dai Salmi usati nel culto del tempio di Gerusalemme e delle sinagoghe
(vedi Luca 24,44).
Attorno all'anno 90 d.C. i
rabbini ebrei, riuniti nella città di Iamnia in Palestina, fissarono la
lista completa e definitiva dei libri ritenuti sacri dagli Ebrei della
Palestina, dividendoli in tre gruppi:
- La Legge
(i cinque libri dalla Genesi al Deuteronomio);
-
i Profeti (dal libro di Giosuè a quello di
Malachia)
- gli Scritti (gli altri libri dai
Salmi alle Cronache).
Tutti questi libri erano
scritti in ebraico, tranne alcuni brani in aramaico, una lingua che appartiene
alla stessa famiglia dell'ebraico.
Già da
parecchi secoli, però, molti Ebrei vivevano all'estero. Quelli di loro
che si erano stabiliti ad Alessandria d'Egitto sentirono il bisogno di tradurre
i libri sacri nella loro lingua abituale, il greco. Nacque così la Bibbia
Greca, detta dei Settanta, che si diffuse in molti paesi del Mediterraneo.
Questa Bibbia Greca comprende anche i libri che poi non furono ritenuti canonici
dagli Ebrei nella riunione di Iamnia (ad esempio Giuditta, Tobia, Siracide,
ecc.) e così pure alcuni scritti redatti direttamente in greco, come il
Secondo libro dei Maccabei e la Sapienza. Questi libri vanno sotto il nome di
Deuterocanonici. La forma greca della Bibbia fu usata anche dalle prime
generazioni cristiane, perché il cristianesimo si sviluppò
principalmente in ambienti di lingua greca, ma tra i primi cristiani era nota
anche la forma ebraica del testo.
Il TESTO
dell'Antico Testamento ha una lunga storia. Nessun originale è giunto a
noi, ma sono arrivate soltanto molte copie, complete o parziali. La copia
ebraica completa più antica risale all'inizio del secolo XI d.C. Essa
riproduce un testo dell'Antico Testamento che, qualche secolo prima, era stato
fissato da alcuni rabbini, detti i "Masoreti", per garantire che non avrebbe in
seguito subìto cambiamenti. Al tempo dei "Masoreti", l'ebraico era
già diventato una lingua morta, compresa solo dagli specialisti. I
"Masoreti", per renderne più facile la lettura, aggiunsero al testo vari
segni; in particolare scrissero le vocali perché il testo ebraico antico
aveva solo le consonanti. In tal modo hanno fissato definitivamente la forma e
l'interpretazione del testo, nel rispetto alla tradizione più antica
dalla quale l'avevano ricevuto.
Prima ancora del
lavoro dei Masoreti il testo ebraico aveva subìto una revisione da parte
di un gruppo di rabbini verso la fine del primo secolo d.C. Avendo constatato
che tra i manoscritti allora esistenti vi erano differenze, essi vollero
stabilire un testo ufficiale, dopo di che fecero distruggere le copie non
conformi ad esso.
Nel 1947 furono scoperti, nella
località di Qumran, vicino al Mar Morto, alcuni manoscritti molto
più antichi di questo stesso testo unificato. Esistono pure altri
manoscritti che riportano una forma del testo, anteriore alla revisione
rabbinica di cui qui abbiamo parlato: ad esempio le antiche traduzioni greche,
il testo samaritano dei cinque libri della Legge. Grazie a minuziosi
accostamenti e confronti, oggi è possibile stabilire in certi casi -
relativamente rari - una forma più esatta del testo, quando risulta che
il testo ebraico tradizionale (quello cioè dei Masoreti) non è
stato trasmesso in modo corretto.
La base di
questa traduzione, è normalmente il testo ebraico tradizionale o
"masoretico"; nelle note, vengono segnalati i casi in cui si è ritenuto
opportuno allontanarsene.
L'ORDINE DEI LIBRI
BIBLICI rispetta, in questa traduzione, quello del testo ebraico che viene
tradotto; esso comprende:
- La Legge: cioè
Genesi, Esodo, Levitico, Numeri,
Deuteronomio.
Questi libri vennero chiamati nella
traduzione greca PENTATEUCO, cioè Cinque rotoli (o
libri);
- I Profeti: cioè i libri che gli
Ebrei chiamano «Profeti anteriori» perché riferiscono
l'attività dei profeti più antichi (Giosuè, Giudici, 1 e 2
Samuele, 1 e 2 Re) e quelli in cui ciascuno riporta il messaggio di un profeta
(Isaia, Geremia, Ezechiele, Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum,
Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia);
-
Gli Scritti: cioè Salmi, Giobbe, Proverbi, quelli che gli Ebrei chiamano
i Cinque rotoli (Rut, Cantico, Qoelet, Lamentazioni, Ester), Daniele, Esdra,
Neemia, 1 e 2 Cronache.
In molte edizioni
si aggiungono a questo punto i Deuterocanonici: cioè Ester greco,
Giuditta, Tobia, Primo e Secondo libro dei Maccabei, Sapienza, Siracide, Baruc,
Lettera di Geremia, Supplementi al libro di
Daniele.
Questi libri, nel primo apparato di
note, vengono messi in corsivo.